SCUOLA MEDIA "ZANCHI"
- Anno 1972
- Luogo e Area Climatica Via dell’Atleta, 1, Este, Padova Regione Veneto, Lat. 45°.13’ nord, Alt 15 m slm, gg 2436 – clima temperato di pianura
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Progetto Architettonico: SERGIO LOS
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Collaborazioni: Studio SETA - Padova
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Il progetto della scuola media "Zanchi" di Este vuole essere un contributo all'approfondimento delle riflessioni che da alcuni anni l'architettura conduce per ricercare nuove e rispondenti soluzioni, nuove dimensioni e rapporti, che permettano di raccordare le strutture architettoniche dei sistemi educativi agli impegni e alle finalità che la legge definisce e che Ia caratterizzano in quanto scuola unitaria di completamento dell'obbligo.
La flessibilità, Ia capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze che il processo educativo evolvendosi manifesta, è il primo carattere. La scuola è progettata proprio per permettere varie utilizzazioni e rende quindi possibile l'uso in senso tradizionale, ma anche senza nulla togliere all'uso tradizionale, la sperimentazione di nuovi modelli pedagogici. La flessibilità interna si accompagna alla flessibilità esterna e come è possibile realizzare differenti usi didattici della scuola è possibile costruirla per parti. Questa caratteristica è essenziale in una città che l'espansione demografica e il ruolo sempre più spiccatamente educativo nei confronti del territorio circostante renderanno sempre più urgente la presenza di strutture scolastiche. In questo senso la scuola, attualmente di 15 aule, potrà raggiungere le 24 aule, senza con questo turbare minimamente il suo funzionamento. Il carattere di "laboratorio" più volte ribadito anche nei quaderni del Ministero della P I, offre lo spunto per l'aspetto generale dell'edificio che preferisce ricchezza e articolazione di spazi al lusso dei materiali. Ampi spazi verdi, intorno alle aule e accanto alla palestra permettono l'attività all'aperto e lo sport. Un parcheggio per l'auto, moto e biciclette completa le attrezzature Questa costruzione presenta una serie di strati di diversa durata in rapporto alla prevedibile modificabilità dei vari componenti, per farle prendere un'altra diversa organizzazione. Come se fosse un albero dove il tronco è più stabile dei rami e questi più stabili delle foglie. Infatti il tronco, che potrebbe essere la struttura principale con cambierà, invece i tamponamenti esterni e le pareti interne sono come rami e foglie, molto più mutevoli. La struttura principale dell'edificio è quindi realizzato in c.a. a vista. L'involucro esterno in pannelli prefabbricati di c.a. e infissi metallici. Le pareti mobili che dividono le aule sono in legno e uno speciale giunto a soffitto e pavimento garantisce l'assoluta afonicità. La costruzione è stata progettata per sottosistemi autonomi caratterizzati da una diversa frequenza di trasformazioni, il sottosistema sostegno è relativamente indipendente dall'involucro esterno (sottosistema limite). Questo significa che senza mutare il sostegno sarebbero possibili variazioni nell'involucro. Il solaio attrezzato può ospitare differenti sottosistemi a rete per differenti impianti, dunque in grado di accogliere eventuali innovazioni che Ia tecnologia dell'informazione potrebbe realizzare. Le pareti mobili che dividono le aule permettono trasformazioni anche nel normale funzionamento della scuola.
Ogni nucleo, oltre a possedere la flessibilità che gli permette di collegare tra loro le diverse aule, trova in uno spazio adatto il luogo di riunione anche di tre classi e può inoltre mettersi in relazione con altri nuclei. Tutte le aule normali e speciali gravitano intorno a un grande spazio centrale che funziona come aula magna, auditorium, sala per riunioni e conferenze. Due tribune laterali a questo spazio centrale risolvono anche il problema delle scale che in questo caso diventano parte della gradinata e si inseriscono con continuità negli spazi dell'edificio. Questo grande spazio centrale è attraversato da due strade che costituiscono passaggi pedonali legati alla rete viaria della città. Le due strade accolgono anche i due tronchi principali degli allacciamenti alla rete degli impianti urbani. Da tali tronchi infatti si ripartono tutti i canali distributivi verso le altre parti della costruzione. Il contro-soffitto in legno verniciato chiuderà l'impianto di riscaldamento ad acqua calda (termosifoni) la cui centrale termica è localizzata nel tetto in modo da evitare inquinamenti nell'aria e interferenze nella circolazione.
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