NUOVA SCUOLA MATERNA A MONTALE
Assegnazione di incarico a seguito di Concorso indetto dal Comune di Montale - Primo Premio
- Anno 2003
- Luogo e Area Climatica Via G. Rodari Comune di Montale, Provincia di Pistoia, Regione Toscana Lat 45°.28' N Alt 85m slm, gg 1811 – clima temperato continentale
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Progetto Architettonico: SERGIO LOS, ANTONIO MARCON, NATASHA PULITZER
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Collaborazioni: SYNERGIA: P. Bertotti, Integrazione edifico-impianto: N. Pulitzer; Consulenze: ROBERTO ZECCHIN, Università di Padova; Bilancio energetico e verifica acustica: M. DE CARLI, Università di Padova; Controllo geopatie: DARIO BONOMO; Tossicologo: Giuliano Bressa; Collaborazioni esterne: Strutture: V. ZAPPELLI, Impianti Meccanici: F. CALCIOLI, M. NOCI; Impianti Elettrici: A. PESCIULLESI.
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Nel lotto destinato al nuovo progetto esiste già una scuola materna, che deve essere ricostruita sia per aumentarne la capienza che per migliorarne la qualità ambientale, liberandola dei materiali inquinanti attualmente presenti. Il lotto, che si trova in un'area specificamente dedicata alle istituzioni educative, si estende su una superficie di 3.733 mq sulla quale insiste un edificio di 1.460 mq, e un volume complessivo di 5.586 mc; il costo di costruzione previsto è di 1.977.000 euro. Sono previste tre sezioni ciascuna delle quali è dotata di un proprio spazio dedicato ad attività formali e alla cura della persona. Fuori dell'aula si trova lo spogliatoio dove arrivano dalla "piazza" coperta i bambini accompagnati dai genitori. Il progetto propone una scuola multi-scala, leggibile attraverso l'organizzazione di una rete di percorsi chiaramente identificabile, sia interna che esterna, nel contesto urbano. La dimensione del lotto comporta la scelta di un impianto edilizio a corpo profondo e compatto, che il progetto ha inteso spingere come immagine di una contrada, dove lo spazio principale assume un carattere civico articolato in case affacciate su strade e piazze. Un'organizzazione spaziale che intende avere e mostrare il carattere civico dell'istituzione scuola materna, per comunicarne il senso ai bambini sin dalla loro prima esperienza educativa.
La profondità del corpo di fabbrica dovuta all'esigenza di avere tutti gli spazi al piano terreno, implica assenza di illuminazione naturale negli spazi centrali. Per questo il progetto prevede un tetto tagliato nella parte centrale per aprire finestre che illuminano e ventilano gli spazi più interni dell'edificio. Tale divisione del tetto ha poi dato origine a un percorso che consente l'accesso dei bambini in questi spazi che offrono una vista dall'alto della scuola. Il percorso è diventato un ponte che attraversa la scuola da una lato all'altro. L'asse centrale, una vera e propria piazza, coperta dal ponte, con andamento est-ovest, parte dall'ingresso principale, orientale e raggiunge l'uscita secondaria sul giardino occidentale; altri passaggi collegano la "piazza" centrale della scuola col giardino a nord e a sud, attraverso un varco fra due gruppi di tre sezioni a sud e tre varchi fra i laboratori a nord. Questo percorso interno, articola la scuola in tre parti, le due sezioni di tre aule ciascuna a sud, l'aula comune al centro e i quattro laboratori a nord. Le aule dedicate alle attività ordinate, a operazioni programmate più silenziose, sono esposte a mezzogiorno, tutte a diretto contatto con l'esterno che, aprendo le porte finestre, si prolungano in aule all'aperto; la zona intermedia centrale dedicata alle attività libere più rumorose con carattere di "piazza" interna; i laboratori per attività speciali (biblioteca, arti plastiche, musica e danza, ecc.) sono situate in modo da godere della luce proveniente da nord.
Il lotto è stato pensato come un'unica grande architettura in parte costruita con murature e coperta, in parte costruita con siepi e alberi, sia per il gioco e il teatro che per il lavoro orticolo e agricolo.
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